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A fronte degli ultimi dati sull'Italia diffusi dall'Istat, che parlano di 141 suicidi di adolescenti in età compresa tra i 15 e i 24 anni nel solo 2008, con un'incidenza massima in Lombardia (ben 24 casi sulla cifra nazionale in un anno), il reportage Vanguard cerca di fare...

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A fronte degli ultimi dati sull'Italia diffusi dall'Istat, che parlano di 141 suicidi di adolescenti in età compresa tra i 15 e i 24 anni nel solo 2008, con un'incidenza massima in Lombardia (ben 24 casi sulla cifra nazionale in un anno), il reportage Vanguard cerca di fare chiarezza sulla questione Suicidio&Adolescenti parlando direttamente con i giovani che hanno tentato di farla finita, con i medici che li prenodno in cura e con i 'sopravvissuti', termine tecnico che indica gli amici e i parenti di quanti si sono tolti la vita. La dottoressa Silvia Tosi (dir.pediatrico prog. Charly osp. Fatebenefratelli - MI) parla del suo lavoro al pronto soccorso quando arriva un ragazzino/a che ha tentato il suicidio e afferma che in dati non sono reali perchè almeno 3/4 dei casi non vengono denunciati perchè le famiglie non vogliono che si venga a conoscenza del disagio dei propri figli. Il dott. Luca Bernardo parla del progetto di recupero nei confronti di chi ha tentato di suicidarsi tra l'ospedale Fatebenefratelli e l'associazione 'L'amico Charly'. Silvia Mornati (tutor lab. di ricerca e terapeutica artistica) racconta come un'attività artistica come la lavorazione dell'argilla aiuti gli aspiranti suicidi ad una riabilitazione e a combattere il disagio giovanile. Le telecamere di Vanguard si spostano al Crisis Centre dell'amico Charly per intervistare gli psicoterapeuti che seguono i casi più gravi di dolore e disagio che, alcuni giovanissimi mostrano già in età adolescenziale. Spesso la domanda del giornalista è molto semplice: 'ma i ragazzi sanno cos'è la morte?' Purtroppo le risposte non sono altrattanto semplificabili. La professoressa Maria Grazia Zanaboni (pres. L'amico Charly Onlus) parla di vera e propria emergenza sociale, quella dei tentativi di suicidio da parte di adolescenti e di assoluta omertà da parte delle famiglie che, anche se messe davanti al fatto compiuto, negano l'evidenza. E poi c'è internet che isola sempre più quegli adolescenti che già non riescono a socializzare perchè si sentono sbagliati o inutili.

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