E' la prima inchiesta Vanguard internazionale girata in Italia sulle tratte del traffico di cocaina che dalla Nigeria porta a Castelvolturno in Campania, dove la droga viene poi distribuita nel resto del vecchio continente. Secondo gli ultimi rapporti l'Italia è uno dei 5 paesi...
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E' la prima inchiesta Vanguard internazionale girata in Italia sulle tratte del traffico di cocaina che dalla Nigeria porta a Castelvolturno in Campania, dove la droga viene poi distribuita nel resto del vecchio continente. Secondo gli ultimi rapporti l'Italia è uno dei 5 paesi europei dove si consuma più cocaina, dove sono diventati 13 milioni i cittadini che ne hanno fatto uso almeno una volta, tra loro 7,5 mln ha tra i 15 e i 34 anni. Questo immenso traffico ha, fra le altre, base a Napoli, a Castel Volturno, per la precisione dove, ormai le mafie nigeriane stanno prendendo il sopravvento sulla camorra anche grazie al traffico di esseri umani e alla prostituzione; mercati che, insieme a quello della droga, si alimentano a vicenda. Il viaggio Vanguard comincia da Londra, metropoli dove il consumo di cocaina è altissimo e qui, la camorra agisce ormai da molti anni. Il Regno Unito è il paese dove si consuma più cocaina in Europa e, l'Europa è il primo consumatore mondiale di polvere bianca soppiantando anche gli USA. Il direttore esecutivo UNODC Antonio Maria Costa spiega come sia cambiato il traffico della cocaina in questi ultimi anni: dall'America Latina all'Africa Occidentale, dove non ci sono controlli antidroga e poi in Europa, soprattutto Italia. E qui entrano in gioco Castel Volturno, la camorra e gli immigrati africani. Venuti qui in cerca di un lavoro, gli immigrati si trovano a spacciare droga per la camorra e, alcuni di loro, capito il business cominciano ad andare avanti e indietro dalla Nigeria trasportando kg di cocaina. Ben sapendo tutto questo sembra la Polizia italiana non riesca a bloccare il flusso di droga, per questo il giornalista è andato dal Procuratore Antimafia Piero Grasso a chiedere spiegazioni. Il Procuratore ricorda che, anche se ne prendi tre al giorno, almeno 40 passano i controlli. Inoltre dando la caccia ai camorristi si liberano zone di territorio che vengono occupate dalla mafia nigeriana. La seconda parte dell'inchiesta si focalizza invece su chi combatte la camorra, su quella società civile che non accetta lo stato delle cose, sui beni confiscati e sul loro riutilizzo. Veramente interessante spezzare in due il reportage facendo prima vedere il degrado e poi la volontà di tanti giovani che cercano di mettere in piedi un'economia alternativa e legale per combattere la criminalità. Tanto di cappello!
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