Speciale Vanguard AIDS Day. Un viaggio per scoprire abitudini sessuali, tabù e testimonianze di persone che hanno contratto il virus dellHIV. Da Buenos Aires ad Amsterdam i racconti di chi sta combattendo la propria battaglia personale e culturale per sensibilizzare sempre più persone. Molte persone sieropositive, in Italia, lamentano di subire pregiudizi e discriminazioni; infatti l'Italia rimane uno dei paesi europei dove informazione e prevenzione HIV non è fra le priorità assolute. Si comincia subito con un filmato che ci presenta George Michael realizzato per Staying Alive (il documentario prodotto da MTV Networks Europe è del 1998 per questo motivo alcune affermazioni risultano datate) - Brasile: San Paolo, l'AIDS è la prima causa di morte delle donne di 20 anni ed è proprio in questa città che si comincia ad ascoltare le testimonianze di alcuni sieropositivi. Valeria, una giovane ragazza racconta che il suo fidanzato non ha mai voluto usare il preservativo e, per questo, lei è rimasta infettata dal virus. Un gruppo di giovani vanno a divertirsi e fare sesso senza preoccuparsi minimamente a proteggersi. Valeria testimonia quanto sia difficile far usare il preservativo ai giovani maschi brasiliani ed ha scritto un libro sull'essere sieropositivi all'HIV. Un'altra scheda ci ricorda che, ogni 24 ore, 16.000 persone contraggono il virus dell'HIV. Non accettare il no come risposta: usa il preservativo. In Zambia, a Lusaka, una persona su 5 è positiva all'HIV. Qui un gruppo musicale reggae scrive testi cercando di far capire a chi li ascolta quanto sia efficace usare il preservativo soprattutto se hai bevuto un pò troppo. Intanto il giovane Matthew racconta che, quando è venuto a sapere di avere l'HIV, si è disperato moltissimo e ha pianto per giorni. Oggi però sta bene ed ha sposato una donna sieropositiva, partecipa a campagne per il sesso sicuro e, l'anno prossimo, si iscriverà all'Università. Un'altra scheda ci ricorda che: i preservativi salvano vite solo se usati in modo corretto. Ad Amsterdam (Olanda) il 60% delle persone usa sempre il preservativo quando fa sesso occasionale. Qui le telecamere seguono Henk, giovane gay che, durante un rapporto ha rotto il preservativo fregandosene delle conseguenze perchè si stava divertendo un casino. Decide così di fare il test e, nella settimana di attesa dei risultati, vediamo Henk andare in vera e propria paranoia. Buon per lui, risulterà negativo, ma da allora Henk è sempre stato molto attento a non correre rischi quando fa sesso. Scheda: 'quando indossate il preservativo fatelo con calma'. E adesso in Ucraina, ad Odessa (dove la mela è stata sostituita dalla pera! nds) infatti qui l'85% delle persone infette da HIV è tossicodipendente. Alexei racconta la sua tossicodipendenza e l'essere sieropositivo che fa di lui un relitto della società e sà benissimo che morirà presto. Infatti muore subito dopo le riprese di questo filmato. In Ucraina sono tantissimi i tossici e le tossiche che, prostituendosi, allargano la malattia anche ad altre fasce della società. La situazione è gravissima e la distibuzione gratuita di siringhe è soltanto una goccia nel mare. Interessante sapere che, il parco di Odessa frequentato da tossici e spacciatori si chiama Palermo! Scheda: 'più di 33 milioni di persone nel mondo hanno contratto il virus HIV. Se vi iniettate droghe, usate un ago e una siringa pulita'. Ed ora a Calcutta, in India, dove soltanto il 3% degli uomini che va con prostitute usa il preservativo. Nel servizio vediamo Geeta, ex-prostituta, partecipare attivamente a campagne per il sesso sicuro accompagnandoci in uno dei più grandi quartieri-bordello dell'India dove, sono più di 40.000, le prostitute in attività e molte di loro non usano il preservativo perchè l'uomo paga di più. Scheda: 'la maggior parte delle infezioni HIV avvengono durante rapporti sessuali tra uomini e donne. Può succedere anche a te, usa il preservativo'. San Francisco, USA, qui più di un milione di americani ha contratto il virus HIV. La testimonianza di Kegan è un appello a non sottovalure la malattia e non credere che possa colpire solo tossicodipendenti o omosessuali. Lei non è nè tossica nè gay eppure, ben essendo informata, non si è protetta quando faceva sesso con partners occasionali e adesso, deve convivere col virus per tutto il tempo che le rimane da vivere. Scheda: 'non puoi capire dall'aspetto se una persona ha l'AIDS' - Infine Geroge Michael ci ricorda che: 'la Giornata Mondiale contro l'AIDS avviene una volta l'anno, ma la minaccia della malattia è con noi tutti i giorni. Prevenire nuove infezioni è molto importante come lottare contro le discriminazioni di persone che vivono con HIV/AIDS. Per cui proteggete voi stessi e i vostri amici e sostenete chi vive con l'HIV e l'AIDS'. Scheda: '14 milioni di persone sono morte di AIDS. Non c'è cura' Adesso veniamo all'Italia con due testimonianze importanti: quelle di Ada Moznich e di Stefano Pienalli. Il dott. Giovanni Guaraldi (medico infettivologo ospedale universitario di Modena) afferma che, oggi, molti pazienti si presentano in ospedale già in AIDS non sapendo di essere stati sieropositivi o comunque infattati dal virus. Intanto sia Ada che Stefano mettono l'accento sul fatto che, i nostri giovani, non sentendo più parlare di AIDS, non sappiano cosa sia e, quindi, non si proteggano per evitare l'infezione. Per entrambi il momento della svolta è stato il 1997 quando sono arrivati in commercio i farmaci antiretrovirali che, benchè non siano una passeggiata, hanno permesso di allungare di molto l'aspettativa di vita di un sieropositivo. Rosaria Iardino (pres. Network Persone Sieropositive) fa il punto della situazione italiana sul tema HIV/AIDS e non è per niente tenera. In Italia non si parla più di AIDS, non si parla di preservativo, non si fa informazione. In compenso sappiamo tutto sull'influenza H1N1. Contesta fortemente il comune di Milano e la Moratti in particolare per aver bloccato la messa in onda dello spot HIVideo 2009 dove si parla in modo esplicito di preservativo senza essere volgari e, proprio in colcusione, viene mandato in onda questo spot.
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