(sito neapolis) - Si chiama Scuola Campania Tv, è un progetto che coinvolge per il momento tre istituti ma che presto si allargherà a molti altri. A Napoli, al Righi di Fuorigrotta e alla Morante di Scampia e allIsis di Castelvolturno, in provincia di Caserta, gli studenti...
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(sito neapolis) - Si chiama Scuola Campania Tv, è un progetto che coinvolge per il momento tre istituti ma che presto si allargherà a molti altri. A Napoli, al Righi di Fuorigrotta e alla Morante di Scampia e allIsis di Castelvolturno, in provincia di Caserta, gli studenti realizzano un vero telegiornale, guidati dagli esperti dellassociazione Visionair. Realizzano servizi che riguardano soprattutto i problemi quotidiani del loro quartiere, seguono la fase del montaggio e della postproduzione, conducono il notiziario. Il tutto con dotazioni professionali. Ce lo spiegano da soli, visto che, per una volta, il microfono lo abbiamo lasciato nelle loro mani.
Diego Esposito intervista Maurizio Mona
Il prodotto finito, oltre che sul portale web di ogni singolo istituto, viene ripreso anche dal sito ufficiale del Giffoni Film Festival, il festival internazionale di cinema per ragazzi: in questo modo, sono potenzialmente migliaia di giovani nel mondo i destinatari finali.
Elea di Benedetto intervista prof. Antonio Di Tucci Isis C.v
Lobiettivo finale, mascherato sotto il gioco di fare la tv, è quello di trasmettere gli elementi legati a unetica professionale che oggi sembra aver perduto la sua centralità: indipendenza, onestà intellettuale, distinzione tra fatti e commento, rispetto delle differenze culturali. E il messaggio sembra essere arrivato:
Intervista Roberto Vela
LAssociazione VisiOn-Air, che si avvale dellesperienza decennale nel campo della divulgazione del linguaggio cinematografico del Giffoni Film Festival, si occupa di creare un processo di alfabetizzazione del linguaggio televisivo nella scuola italiana, convinta della necessità di offrire agli studenti delle scuole medie-superiori, ma anche ai bambini delle elementari, strumenti di analisi critica della comunicazione televisiva e in particolare del sistema dellinformazione. Una lettura degli elementi della comunicazione e delle sue applicazioni non può prescindere da un approccio metodologico completamente nuovo. Alla comprensione del meccanismo segue il misurarsi con il mondo dellinformazione attraverso la creazione di un vero e proprio telegiornale. I bambini impareranno a comunicare attraverso la testimonianza diretta, la partecipazione in prima persona al processo delaborazione della notizia. Lo faranno giocando a fare la tv, manipolando direttamente gli strumenti e gli oggetti che costituiscono il prodotto televisivo. Lidea è quella di trasmettere gli elementi legati a unetica professionale che oggi sembra aver perduto la sua centralità: indipendenza, onestà intellettuale, distinzione tra fatti e commento, alterità intesa come rispetto delle differenze culturali. In questo modo i ragazzi comprenderanno non solo da utenti ma da operatori del settore la fondamentale necessità di uninformazione corretta, coerente e democratica. Una necessità che se non viene appresa nel suo complesso rischia di dissolversi. Lapproccio metodologico sarà quello di far acquisire competenze su ogni fase del processo, trasmettendo la responsabilizzazione del singolo nella produzione cooperativa.
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