(sito neapolis) - Minori e internet, un rapporto delicato che i genitori cercano di gestire tra la necessità di controllare e il desiderio di non interferire troppo. Eppure, lanciare uno sguardo su ciò che i figli fanno quando sono al computer è molto più che una semplice...
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(sito neapolis) - Minori e internet, un rapporto delicato che i genitori cercano di gestire tra la necessità di controllare e il desiderio di non interferire troppo. Eppure, lanciare uno sguardo su ciò che i figli fanno quando sono al computer è molto più che una semplice curiosità. I rischi della rete sono noti, riuscire a intervenire in tempo è un passo avanti importante. E così, fioccano le soluzioni. Safetyweb, per esempio, è un nuovo servizio che da gennaio permetterà ai genitori di seguire le mosse dei propri figli su internet passo dopo passo. Basterà sottoscrivere un abbonamento, comunicare i dati personali del ragazzo e il resto lo farà il software on line, andando a raccogliere tutti i dati pubblici riguardanti il minore e controllando se ci sono pericoli nella sua attività in rete. La speranza è che safetyweb sia un terreno di incontro fra generazioni e non una occasione di scontro, dice uno dei fondatori del servizio, che si propone di avere unefficacia maggiore di un semplice filtro applicato al computer, facilmente aggirabile da un ragazzino minimamente esperto. Ma sotto osservazione ci sono soprattutto i social network, occasione di incontro fin troppo facile anche per i malintenzionati. In Inghilterra è arrivato proprio in questi giorni il pulsante antipanico, installato sulla versione inglese di facebook e su altri 140 social network e siti web. Il panic button system è stato ideato dal Uk council for children internet safety, lautorità di vigilanza che il governo inglese ha creato per proteggere i bambini dalle insidie della rete. Con lattivazione del bottone antipanico, spetterà ai moderatori di siti e social network intervenire per rimuovere immagini oscene o situazioni pericolose. Tra le altre iniziative avviate nel regno unito, dove in base a una recente ricerca il 35 per cento dei bambini si collega alla rete allinsaputa dei genitori, cè anche la proposta di far usare internet ai minori da ununica stanza comune, in modo tale che gli adulti possano sempre sapere cosa sta accadendo sul computer dei propri figli.
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