(uff.stampa rai) - Ultimo appuntamento con Citizen Report, il programma di Rai Educational dedicato al giornalismo partecipativo, dal titolo Blog, parole e libertà, in onda questa sera. In questa puntata, unesclusiva video lettera di Yoani Sanchez, la blogger più conosciuta...
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(uff.stampa rai) - Ultimo appuntamento con Citizen Report, il programma di Rai Educational dedicato al giornalismo partecipativo, dal titolo Blog, parole e libertà, in onda questa sera. In questa puntata, unesclusiva video lettera di Yoani Sanchez, la blogger più conosciuta al mondo, con una denuncia appassionata sui limiti alla libertà di espressione a Cuba.
Ma che ruolo svolge Internet in un Paese come Cuba? Yoani Sanchez: Vivendo in un Paese dove sei sicuro che non avrai mai un minuto in radio, in tv o qualche riga su un giornale per esprimere unopinione diversa, lunica opzione che resta, lunico mezzo possibile di espressione è Internet. Quella di esprimerci nel mondo virtuale non è stata una scelta, ma è lunica possibilità che ci ha lasciato lo Stato che monopolizza tutti i mezzi di espressione. In questo momento, infatti, Internet sta diventando un altoparlante che ha permesso, ad un centinaio di persone a Cuba, di aprire una finestra su quellisola reale che la propaganda turistica e quella politica distorcono.
Qual è il prezzo che si paga per difendere la libertà di espressione? Y. S.: Da quando è nato il mio blog Generacion Y, ad aprile del 2007, la mia vita è cambiata totalmente. Ora sono oggetto di indagini di polizia, ricevo minacce e intimidazioni, subisco grandi campagne di diffamazione di matrice statale, alle quali non posso oppormi replicando pubblicamente, visto che non ho il diritto di parlare attraverso i mezzi di comunicazione per spiegare la mia verità su quello che scrivo. Hanno cercato di trasformarmi in una persona socialmente radioattiva. Ed aggiunge: Scrivere per migliaia di persone nel mondo è la mia terapia personale , è quello che mi permette di restare in piedi, continuare ogni giorno, e, soprattutto di affrontare un sistema che ha dalla sua tribunali, leggi e mezzi di informazione per distruggere chiunque voglia.
Ci sono altri blogger? Y. S.: I miei compatrioti conoscono non solo me, ma una comunità di una cinquantina di voci alternative, indipendenti. Non siamo un partito, né siamo uniti da unideologia o da una linea politica particolare; siamo una struttura orizzontale senza gerarchie, dove ciascun blogger è autonomo. Ma cosa sogna Yoani Sanchez? Quello che sogno è una Cuba plurale, dove i miei figli e i miei nipoti possano aprire un blog e dire quello che pensano. Siamo un Paese molto creativo, abbiamo molto talento, siamo preparati e abbiamo bisogno di un segno di libertà per esprimere tutta la nostra pluralità e creatività. Quello che chiedo alla blogosfera, non solo italiana, ma mondiale, è che non si dimentichino dei blogger alternativi cubani.
E nel corso dellultima puntata, che vede ospite Paolo Guzzanti, anche la testimonianza di alcuni blogger dei paesi arabi e mediorientali; unintervista a Roberto Saviano, realizzata dal sito di giornalismo partecipativo Dillinger.it; lo stato dellarte dellinformazione sulla rete, raccontato dai top blogger italiani; le immagini del backstage della redazione de Il Post.it, con unintervista del direttore Luca Sofri; lincontro con Maurizio Costanzo, sul rapporto tra la tv generalista e la comunicazione indipendente della rete.
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