(sito gap) - Occupazione: penalizzati i giovani - I giovani restano ancora «fortemente penalizzati» nel mercato del lavoro italiano con un tasso di disoccupazione oltre tre volte superiore rispetto a quello complessivo. A marzo il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) si attesta a quota 27,7%, registrando per la prima volta un calo congiunturale (-0,4 punti percentuali su mese) ma in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a marzo 2009. I tecnici dellIstituto sottolineano che il tasso italiano è decisamente superiore quello relativo alla Ue-27 (20,6%). Se ne discute in studio con Ilaria Lani. Dallottobre 2009 è Responsabile delle Politiche Giovanili per la Cgil Nazionale. E nata a Cesena, ma attualmente vive a Firenze. Dopo la maturità classica, ha studiato Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali presso lUniversità degli Studi di Siena, dove ha conseguito la laurea nel 2007. Come volontaria dellAssociazione Arciragazzi, a partire dal 2004 si è occupata delle condizioni dei lavoratori atipici di Firenze e dal 2006 fa parte della Segreteria della Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc-Cgil). Lincarico che ricopre allinterno della Cgil è notevole, dal momento che tra gli oltre 5 milioni di iscritti allorganizzazione, negli ultimi anni è salito sorprendentemente il numero dei giovani under 35. Numerose sono state le iniziative promosse dalla Cgil per incentivare un ricambio generazionale allinterno dei suoi gruppi dirigenti e rafforzare la consapevolezza dei sindacalisti più giovani, con lobiettivo di ridurre il gap generazionale che affligge non soltanto il sindacato ma molte altre istituzioni italiane. Ilaria Lani ha messo in evidenza limportanza di «costruire forme e spazi per far emergere un punto di vista generazionale allinterno del dibattito sindacale» nellaffrontare le tre priorità della questione giovanile: lavoro, welfare, conoscenza, tra loro profondamente correlati. Tra gli obiettivi principali: la volontà di abolire i contratti atipici e quasi totalmente privi di tutele, che negano i diritti fondamentali e la dignità al lavoro dipendente e promuovere una formazione, portatrice di autonomia e riscatto e che possa trovare riscontro e valorizzazione nei percorsi professionali; la lotta al precariato e ad una politica che mette a rischio il futuro e le prospettive di una generazione alla quale sono state tarpate le ali; luso strumentale del conflitto generazionale tra giovani e anziani, i quali risultano condividere esigenze analoghe (diritto alla casa, servizi sociali, trasporto pubblico, necessità di un sostegno al reddito che copra anche i periodi di non lavoro). Larea politiche giovanili si occupa di tutte le problematiche inerenti la condizione giovanile, rappresenta le esigenze dei giovani e tenta di coinvolgerli nella sua attività sindacale, rendendoli protagonisti e creando per loro momenti di confronto e di discussione, come la Festa Nazionale Giovani Cgil che si è tenuta anche questanno a Marina di Grosseto tra il 28 e il 30 luglio, dal titolo Santa Impazienza!Lavoro e diritti ora!: la festa, con i suoi momenti di approfondimento, formazione e dibattito, è stata unoccasione di confronto intergenerazionale che ha consentito alla voce dei giovani di emergere e di pronunciarsi riguardo al tema dei diritti, della legalità e della partecipazione. Così Ilaria Lani ha spiegato il titolo di questa edizione del 2010 della Festa: «La Pazienza per una generazione che si è vista sottrarre opportunità e futuro, non è certo una virtù. Distratti dalle tante promesse mancate non possiamo lasciare che il tempo continui a scorrere impietoso: abbiamo bisogno di risposte, per riconquistare lavoro e diritti, ora». Si occupa anche della condizione studentesca, assistendo i giovani ancor prima del loro ingresso nel mondo del lavoro, attraverso i rapporti con le associazioni studentesche. Risolvere il problema della disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani e lincapacità del nostro sistema economico a valorizzare il capitale umano qualificato è divenuta una necessità impellente: cè stata una drastica inflessione della domanda di laureati da parte del sistema produttivo, i quali restano a lungo precari e sono tra i più malpagati in Europa. I giovani sono sempre meno incentivati ad investire in conoscenza, con conseguenze devastanti per il sistema formativo che non viene incentivato a migliorare i suoi livelli di qualità ed efficacia. Il nostro è un sistema produttivo che non investe nella conoscenza e nellinnovazione, tanto che è venuto via via ad assumere un ruolo marginale nel contesto europeo. Della condizione dei laureati italiani che scelgono di emigrare allestero si è occupata la rivista on-line, Molecole, un luogo virtuale in cui i giovani possono confrontare le proprie esperienze in modo libero, di cui Ilaria Lani è stata fondatrice insieme ad altri giovani sindacalisti della Cgil, insoddisfatti delle narrazioni ufficiali fornite dai media e destinato a chiunque vorrebbe partecipare attivamente al dibattito sullItalia di oggi, ma si sente escluso.
Nascondi testo…