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Donne con le gonne?


Ci sono notizie in Italia, strano a dirsi, che rendono fiero il popolo femminile. L'elezione alla guida della Cgil di una donna, per esempio. Come per la Confindustria, anche qui troviamo una persona che si distingue per meriti, idee e capacità personali; ma allora perché ciò che emerge nell'immagine e nelle rappresentazioni del femminile nel nostro Paese è la velina, la escort o l'abbinamento costante della donna a riferimenti sessuali più o meno espliciti?

 

Le immagini della nostra tv pubblica e commerciale sono ormai a senso unico e a nulla sembrano valere i movimenti di denuncia di cui forse il più popolare oggi è quello legato a Lorella Zanardo (vedi) (ma non solo, molti sono i blog al femminile che si fanno portavoce di idee alternative in proposito, www.donnepensanti.net, www.lipperitura.it, www.dinuovodinuovo.blogspot.com) e neppure il recente osservatorio Rai sulle rappresentazioni della donna in tv, voluto da alcune donne parlamentari all'interno della commissione di vigilanza Rai.

E altrettanti sono gli approfondimenti e i saggi che cercano di fotografare un fenomeno che, non solo in Italia, sembra essere presente (vedi) anche se a differenza forse di altri paesi da noi non emergono modelli alternativi di donna ovvero modelli alle quali le giovani generazioni possano guardare con interesse e magari identificarsi.

 

 

Sono rare in tv donne sopra i quaranta che non siano ritoccate e rifatte, ed esigue sono le apparizioni di signore over 40 che vengano presentate per meriti, studi, carriere lavorative o successi personali. Non è visibile, come sottolinea anche Iaia Caputo nel suo libro "Le donne non invecchiano mai", una possibilità differente di immaginarsi un femminile, che si presenta con la sua storia, la sua dignità e la sua capacità di invecchiare.

Ma la domanda che forse ci preoccupa di più è quale "danno" queste immagini possono portare ai bambini e alle bambine che crescono riempiti di corpi perfetti e svestiti, oggetto di continui ammiccamenti "sessuali", che si tratti di cartoni, di trasmissioni, quiz o di spot di innocui giocattoli. (Vedi lo spot Dove).

Quali disagi e quali disturbi possono generare in chi assorbe una cultura del corpo cosi' esasperata e del suo utilizzo per ottenerne dei benefici (lavoro, carriera, successo, potere) o più semplicemente quale disagio ingenera in chi un corpo perfetto non ce l'ha?

Interessante in proposito è l'analisi che la sociologa Luisa Stagi propone nel suo saggio "Anticorpi" (ed. F. Angeli), dove analizza il fenomeno dei disturbi alimentari femminili ed il loro cambiamento nella  società odierna.

L'autrice parte da alcuni semplici quesiti: Perché ci sembra normale essere costantemente a dieta? Perché le bambine sognano di diventare una Barbie? Si può vivere come una Bratz tra diete e shopping? Come è possibile che l'anoressia sia esaltata da film, libri e siti internet? Ed altre ancora, proponendoci, attraverso un attento studio del presente, una ricomposizione dei frammenti di realtà che concorrono a costruire il discorso "culturale" intorno al corpo.

 

Chiudiamo segnalandovi alcuni film e sequenze presenti nel nostro archivio, che toccano l'argomento in modo più o meno diretto.

 

Women (vedi anche la sequenza "Non mi piaccio" )

Mona Lisa Smile - In onda giovedì 16 su Rai3 ore 21.05

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