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Di Avatar, ultimo kolossal di James Cameron che ha sbancato i botteghini di tutto il mondo, hanno parlato proprio tutti, compreso la materna Clerici al Festival di mercoledì sera (vedi). Se ne è - giustamente - esaltato il potere spettacolare delle scenografie accuratissime, della cgi ad altissimi livelli, del 3d sfruttato in maniera eccellente: tratti fondamentali di un'opera che si apre e si chiude con due occhi spalancati (prima reali, poi virtuali...) e si propone di imporre un nuovo sguardo, agli spettatori e alla macchina-cinema. Altrettanto giustamente sono state criticate la scarsa originalità della storia e la prova poco convincente degli attori.

Capolavoro o meno, Avatar è uno dei più potenti specchi della società che ci circonda. Un mondo dove ogni persona ha integrata nei propri capelli una presa usb tramite la quale effettuare un'operazione fondamentale: connettersi. Connettersi in maniera fisica, immediata, sensuale, con ogni altra creatura, sia essa una donna, una pianta o cavallo, comunicando con queste con la sola mediazione dei propri impulsi nervosi. Connettersi tutti insieme alla Terra, creando una mente collettiva in grado di comunicare fisicamente con un Altrove che, forse, non è altro che un l'insieme di tutte le connessioni: la Rete. Chi non si fermerebbe volentieri in un mondo del genere, a costo di abbandonare il vecchio corpo, di aggiornarlo con un Avatar più evoluto?

 

Il cinema americano è da sempre mitopoiesi, e Avatar piace proprio perché trasforma in mitologia una pratica che molti di noi vivono tutti i giorni, con tecnologie sempre più leggere, invisibili, integrate e fluide. Informatica e Internet sono ormai presenti in ogni aspetto della vita: informazione, musica, film, giochi, relazioni sociali per milioni di persone sono soggette all'on-line, senza distinzione tra contesto di lavoro e attività ludica. Quello che in Avatar - sullo schermo e nella sala cinematografica - è un'immersione mozzafiato in un mondo meraviglioso, nella vita reale porta con sé angoli bui e pericoli. La realtà digitale altro non è se non una proiezione, spesso addirittura esasperata, della vita reale: colma di positività e buone intenzioni ma anche di disagi e distorsioni. Non stupisce, dunque, che esista un Safer Internet Day, celebrato lo scorso 9 febbraio (vedi), mentre si moltiplichino gli spazi in cui associazioni, enti, istituzioni offrano a genitori e insegnanti una panoramica in tempo reale sui rischi che i ragazzi possono correre nell'utilizzo della rete e, soprattutto, degli strumenti concreti per affrontarli.

 

Grazie alla collaborazione di un giovane laureando in psicologia, Lorenzo Cane, vi segnaliamo di seguito una selezione di tre iniziative che evidenziano i possibili e diversi approcci al problema della navigazione sicura. Si va infatti da "Il Web per amico" iniziativa promossa nel 2006 dal Moige (Movimento Italiano Genitori) di Roma, a "Non cadere nella rete", titolo col quale la stessa associazione propone un nuovo intervento nel 2009, con un approccio che già dal titolo appare più terroristico; all'azione messa in atto dall'Elis, sempre di Roma, e rivolta agli studenti delle scuole primarie della città, col titolo di "Guida essenziale per genitori e maestri sulla sicurezza nella navigazione Internet", caratterizzata da un approccio critico al Web, espresso in un linguaggio forse un po' tecnico pur se molto approfondito rispetto alle dinamiche giovanili.

 

Il Web per Amico (Un uso responsabile della rete)

L'iniziativa, promossa nel 2006 dall'associazione Moige e dal progetto Sicuramenteweb di Microsoft, ha svolto una serie d'incontri formativi, tenuti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre presso numerose scuole medie inferiori italiane, con il coinvolgimento dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti. L'argomento affrontato è il Web nelle sue varie forme: chat, blog, ricerca informazioni, e-mail; e nei suoi potenziali rischi: cyberpedofilia, cyberbullismo, furto di dati personali e sensibili. Sono questi ultimi che destano preoccupazione e generano la necessità di stabilire regole efficaci ma non restrittive per i giovani nel loro uso quotidiano di Internet.

La guida per ragazzi e genitori scaricabile dal sito web, elenca una serie di sagge regole e consigli rivolti al giovane, per un uso sano di internet e del computer in generale. Alcune di esse, per preservare la privacy del ragazzo, possono apparire troppo restrittive, se si considera la natura di mezzo di comunicazione che Internet rappresenta. Sulla carta l'iniziativa è di stampo moderato, che usa un approccio ai pericoli lontano dal demonizzare Internet. La guida inoltre offre una panoramica sui principali servizi web -  chat, blog, e-mail -   elencandone le funzionalità, e illustra l'uso di strumenti di protezione quali firewall, antivirus e filtri di sicurezza. L'argomento del cyberbullismo viene trattato superficialmente e in modo banale; migliore la sezione sulla cyberpedofilia, che fornisce buone regole preventive.

(vai al sito)

 

Non cadere nella rete!  

E' una campagna informativa biennale realizzata nel 2009 in numerose scuole medie italiane e promossa da Moige (movimento italiano genitori) in collaborazione con la Polizia Postale, con il patrocinio nel Ministero dello Sviluppo Economico. La campagna informativa, indirizzata a genitori e non solo, consiglia di assumere i panni di insegnanti di internet, educando i propri figli a un suo utilizzo consapevole - basandosi però su regole che appaiono piuttosto restrittive. Viene da chiedersi: ne saranno veramente capaci? Conoscono le piattaforme sociali esistenti ...facebook, twitter, myspace, msn? Viene inoltre suggerito un monitoraggio continuativo delle attività del giovane svolte attraverso il computer (internet, videogames). Si parla spesso in tutto il testo dei pericoli di internet per i minori, cercando un tono moderato ma utilizzando nella pratica termini quali: insidie di internet, rete che cattura, incidenti di percorso e "nemico" virtuale.

Il progetto affronta anche il tema della "dipendenza da internet", elencando i suoi possibili effetti negativi sul giovane (carenza di socializzazione, problemi scolastici) colpevolizzando in modo generalizzato l'uso del pc. Il fenomeno del cyberbullismo come quello della cyberpediofilia sono affrontati brevemente sia nella  descrizione, sia nei suggerimenti.

(vai al sito)

 

Guida essenziale per genitori e maestri sulla sicurezza nella navigazione Internet

Campagna informativa di tutela della navigazione dei minori per la prevenzione della pedofilia e della pedo-pornografia realizzata nelle scuole primarie di Roma condotta da Elis (un consorzio di associazioni e cooperative che propone attività didattiche e formative per i giovani) finanziata dalla Feo Fivor della Fondazione di Roma, nell'anno scolastico 2008-2009. Il progetto rappresenta una guida al genitore/insegnante per educare il minore ad un approccio critico e sicuro al mondo di internet. Molti temi sulla sicurezza, seppur utili, sono trattati con linguaggio tecnico probabilmente non alla portata di tutti gli adulti (phishing, p2p). La guida affronta i pericoli potenzialmente presenti nei servizi Web (chat, social network) con approccio più moderato, evitando, rispetto ai progetti sopra descritti, un elenco di "comandamenti" essenziali che il genitore deve rispettare e lasciando più spazio al buon senso. L'iniziativa tratta inoltre brevemente il tema dello sviluppo nel giovane di un approccio critico al web (es. valutazione dei contenuti di wikipedia): un argomento che meriterebbe sicuramente un maggiore spazio.

(vedi la guida in pdf)

                                                                               La Redazione



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