Prima una scheda che ci ricorda quanta acqua sprechiamo in Italia. Acqua: una risorsa sempre più limitata al punto che, secondo molti analisti, se molte guerre del novecento sono scoppiate per il petrolio, la causa scatenate dei prossimi conflitti locali ed internazionali...
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Prima una scheda che ci ricorda quanta acqua sprechiamo in Italia. Acqua: una risorsa sempre più limitata al punto che, secondo molti analisti, se molte guerre del novecento sono scoppiate per il petrolio, la causa scatenate dei prossimi conflitti locali ed internazionali sarà l acqua. Se 50 anni fa solo 20 milioni di persone erano prive di acqua potabile, oggi un 1 miliardo e mezzo di abitanti del nostro pianeta ha sete, mentre sono 2 miliardi e mezzo quelli che non hanno accesso a servizi igienico - sanitari adeguati. Il risultato è che muoiono di diarrea quasi 2 milioni di bambini ogni anno, la seconda maggiore causa di mortalità infantile a livello globale, mentre sono 30 mila le persone che si spengono ogni giorno per mancanza di acqua. Se un africano ha al massimo tra i 10 e i 20 litri di acqua a disposizione al giorno, in Occidente la sprechiamo. Noi italiani ne consumiamo 200 litri al giorno. 2 li beviamo, ma gli altri 198 litri se ne vanno tra bagno, lavatrici e sprechi vari. In effetti su 100 litri immessi nelle tubature degli acquedotti italiani mediamente 40 si perdono per strada.
50 litri su 100 svaniscono al sud, 28 al centro, solo 21, si fa per dire, al nord. La città più sciupona e Latina, ogni abitante consuma mediamente 692 litri al giorno, la più virtuosa Ascoli Piceno con solo 127 litri pro capite.
Ma in attesa delle guerre globali sullacqua in Italia e in corso la guerra sulle privatizzazioni . Se fino agli anni 90 esistevano 13.500 acquedotti comunali tra loro indipendenti la tendenza oggi è di accorpare e liberalizzare e una legge dellagosto del 2008 impone la privatizzazione dei servizi locali, acqua compresa, entro il prossimo anno. Lacqua dei rubinetti italiani finirà nelle mani di poche multinazionali che la venderanno a caro prezzo, questo il grido di allarme di chi vorrebbe che lacqua restasse un diritto e non un bene di consumo.
A seguire un progetto di educazione e risparmio idrico che arriva dall'Olanda. Di acqua ne hanno fin troppa. Nei paesi bassi, il problema è strappare le terre al mare, sul quale molti vivono. Le case galleggianti nei canali di Amsterdam sono una cartolina tra le più tradizionali. Lacqua potabile è cosi pura da essere usata anche per lalimentazione dei neonati e preferita alla minerale. Henk e Ingrid hanno due bimbi piccoli. I rubinetti sono praticamente sempre aperti ma cercano di risparmiare laddove si può. Docce veloci e bagnetti che riempiono solo metà vasca, per lavarsi i denti basta far scorrere lacqua soltanto al momento del risciacquo. Entriamo nella sede della municipalizzata di Amsterdam. Peter Weejendorp ci spiega che lacqua qui non è un bene economico.
Peter Weejendorp - Waternet
E di 186 mila metri cubi al giorno il consumo per uso civile. E qui il prezzo che si paga per metro cubo è circa 1 euro e 40 centesimi.Lacqua potabile è un bene primario per tutti, per questo in Olanda la gestione è pubblica. E giusto sia cosi, da noi è stabilito per legge. Ad Amsterdam lacqua è dolce e proviene da più fonti. Principalmente dalle polder, le terre sotto il livello del mare, se ne estraggono 35 milioni di litri allanno. Poi viene filtrata in due depuratori con un sistema innovativo che non prevede cloro ma un tipo particolare di ossigeno molto attivo che la rende tra le più sane al mondo, lo dicono le statistiche, e la migliore dellintera nazione.
Qui tutti bevono acqua del rubinetto. E buona e costa meno della minerale in bottiglia. Si calcola che ad Amsterdam il consumo pro capite sia di 156 litri al giorno. Una risorsa da non sprecare. Lo imparano fin da piccoli.
Saliamo a bordo della barca degli ambientalisti ormeggiata nel porto di Leiden. Gira lOlanda per insegnare ai bambini che lacqua è un bene prezioso che non va dato per scontato.
Tom Haage ambientalista
Vogliamo che siano consapevoli di quanto si consuma sotto la doccia, quanto ogni scarico del wc. E qualè il modo per usarne meno.
Scorrono via 8 litri al minuto sotto la doccia, ce ne vogliono 9 ogni volta che si tira lo sciacquone, alla fine solo una minima parte viene bevuta, circa 2 litri al giorno. Imprigionandola nei bidoni, i bimbi imparano il peso degli sprechi.
Ma non è sufficiente risparmiare gocce preziose per aiutare quel terzo di popolazione mondiale che non ha ancora accesso allacqua potabile. Henk ha dato vita ad un progetto ambizioso in collaborazione con lalto commissariato per i rifugiati.
Henk Vitteveen progetto Water for Earth
Abbiamo iniziato un anno e mezzo fa a commercializzare la nostra acqua minerale. Abbiamo appena raggiunto i 2 milioni di pezzi venduti. Parte del ricavato è stato destinato a due diversi progetti, nuovi pozzi in nelle aree più povere dellest della Tanzania e del Sudan. Cosi la gente dei villaggi non deve più fare tutti i giorni 15 chilometri a piedi per una tanica di acqua.
Qui, invece, lunico problema è la pulizia dei canali. Se non ci pensa il vento ci pensano gli ubriachi a gettare nei corsi dacqua della città di tutto un po. Lazienda municipalizzata si occupa anche di questo.
Si pescano addirittura 10 mila bici allanno e 50 mila tonnellate di rifiuti.
Tom Haage - ambientalista
Le giornate internazionali dellacqua rimangono unopportunità importante affinché la comunità internazionale si muova perché tutti possano avere accesso allacqua. Credo che sia un diritto essenziale dellumanità.
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