(sito neapolis) - Bambini e adolescenti avvisati. Se un compagno di classe parla in continuazione di una merendina, a meno che non sia realmente ossessionato e famelico, vuol dire che è pagato per fare pubblicità. In Inghilterra è polemica sui piccoli promoter che per 25...
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(sito neapolis) - Bambini e adolescenti avvisati. Se un compagno di classe parla in continuazione di una merendina, a meno che non sia realmente ossessionato e famelico, vuol dire che è pagato per fare pubblicità. In Inghilterra è polemica sui piccoli promoter che per 25 sterline a settimana pubblicizzano cibo spazzatura e altri prodotti tanto nel mondo reale come in quello virtuale. Chat e social network sono lo scenario più naturale, per chi è nato con il computer nella culla, per fare marketing. Genitori e associazioni che difendono linfanzia si dicono scandalizzati e pronti a dare battaglia. Ma cè da riflettere su una cosa. Nella maggior parte dei casi, sono i genitori stessi che hanno dato ai figli il permesso di lavorare. Uno dei datori di lavoro, lagenzia Dubit, spiega infatti attraverso il suo responsabile che il reclutamento dei giovanissimi rappresentanti avviene esclusivamente dopo aver incassato lautorizzazione dei genitori. Sulla questione si sta comunque cercando di vedere chiaro, perché secondo qualcuno in molti casi i minorenni sono riusciti ad aggirare il controllo della famiglia chiedendo di lavorare per lagenzia. Bambini e adolescenti sono una miniera per le agenzie di comunicazione non soltanto per il loro ruolo attivo nella pubblicità. Sono strategici anche per rispondere a questionari su mode e tendenze. Ma a farsi pubblicità, non si sa quanto ingannevole, sono anche le agenzie stesse. Lavorare nel marketing già da bambino, dicono, spiana laccesso alle migliori università del Regno Unito.
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