(sito rai) - A Zurigo, il minareto della moschea di Mahmud svetta tra le case del quartiere di Balgrist dal 1963. In tutta la Svizzera ne esistono solo altri 3. Quello di Wangen è stato inaugurato appena un anno fa e resterà lultimo. A deciderlo il referendum che nel novembre...
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(sito rai) - A Zurigo, il minareto della moschea di Mahmud svetta tra le case del quartiere di Balgrist dal 1963. In tutta la Svizzera ne esistono solo altri 3. Quello di Wangen è stato inaugurato appena un anno fa e resterà lultimo. A deciderlo il referendum che nel novembre scorso ha vietato la costruzione di nuovi minareti. A distanza di due mesi lesito del voto continua a far discutere in un Paese che è bi confessionale fin dalle origini..
Roland Campiche - docente sociologia delle religioni - Università di Losanna
Sembra di rivedere oggi con i musulmani i conflitti che si sono avuti nel XIX secolo tra cattolici e protestanti e che sono furono risolti lasciando ai cantoni il compito di regolare i rapporti religiosi, proprio per rispettarne la diversa identità storica.
In Svizzera la libertà di culto è un diritto sancito dalla Costituzione già nel 1847. La neutralità dello Stato garantisce da 150 anni la pace religiosa.
Roland Campiche - docente sociologia delle religioni - Università di Losanna
E stato soprattutto con lesodo dalle campagne, quando i cattolici, che abitavano nei cantoni rurali, hanno cominciato a emigrare nei cantoni urbani protestanti - in grandi città come Zurigo, Ginevra, Berna - che si è avvertita la necessità di regolare i rapporti tra le religioni. E così che ancor oggi ogni cantone è organizzato in modo diverso. A un estremo ci sono Ginevra e Neuchatel - dove la separazione tra Chiesa e Stato è totale. Dallaltro cantoni come Berna, per esempio dove si può dire che ancora oggi la Chiesa riformata è del tutto incorporata nello Stato.
Ogni cantone organizza in autonomia anche linsegnamento religioso, in alcuni casi affidandosi alle Chiese locali. Quello di Ginevra è lunico dove la religione non è materia scolastica.
In molti cantoni da qualche anno è stato introdotto un insegnamento aconfessionale. A Zurigo dal 2008 si chiama lezione di cultura e religione ed è obbligatorio.
Franz Stampali - portavoce del vicariato episcopale - cantone di Zurigo
Obbligatorio linsegnamento religioso lo è stato anche in passato, ma la maggioranza dei cattolici chiedeva lesonero per i propri figli perché quello che si insegnava era di fatto il protestantesimo. Essendo i cattolici quasi metà della popolazione bisognava trovare una soluzione. E la soluzione è stata limitarsi a dare informazioni SULLA religione ed educare al rispetto, mentre la catechesi non è compito dello Stato né della scuola. Nella sostanza questa materia esiste già da 20 anni
anche se oggi si è più aperta ad altre religioni, come lislam.
Manuela Huber - insegnante di religione
Per i ragazzi a volte non è facile capire il perché di queste lezioni di Religione e Cultura, in cui devono studiare anche lIslam o il Giudaismo.. Dicono: Perché devo farlo? Io ho già la mia fede. Bisogna spiegargli che la fede non centra nulla, che qui si parla di come funziona un sistema religioso.
A Losanna una commissione interreligiosa ha elaborato testi e programmi che sono stati adottati anche da altri cantoni di lingua francese.
Ai genitori resta la possibilità di esonerare i figli dalle lezioni, ma la richiesta non viene accolta in modo automatico.
Jean-Robert Allaz - vicario episcopale - Cantone di Vaud
Deve essere discussa con il dipartimento dellistruzione pubblica perché in partenza si ritiene che anche per gli alunni di altre confessioni o che provengono da famiglie laiche sia comunque importante conoscere il contesto religioso in cui vivono.
In Svizzera i cattolici sono oggi il 41% della popolazione, i protestanti il 35%. Cresciuta di 10 volte negli ultimi 20 anni è la percentuale di chi si dichiara senza appartenenza religiosa, pari oggi all11%.
I musulmani sono la terza comunità religiosa. Linsegnamento dellislam nella scuola pubblica è presente - dal 2002 - nel solo cantone di Lucerna. Anche in questo caso vale il principio dellautonomia dei cantoni e della parità di trattamento per tutte le religioni.
Fritz Oser - docente di pedagogia - Università di Friburgo
La società oggi è così mescolata che di fatto ci sono solo due modelli possibili.
O un insegnamento religioso universale, cui poi ognuno affianca quello delle singole religioni. Oppure si elimina questa materia generale e rimangono solo le lezioni confessionali. Lalternativa è creare una materia battezzata - poniamo -etica - e che in pratica sostituisce la religione.
Personalmente però trovo sbagliato quando a livello politico si dice niente più religione a scuola perché così si elimina la possibilità che le persone stiano insieme e che le diverse esperienze religiose si incontrino.
Il rischio denunciato dalle Chiese storiche è quello dellanalfabetismo religioso. Un timore in apparenza condiviso anche dallopinione pubblica. Secondo alcuni studi l80% degli svizzeri ritiene importante linsegnamento religioso, anche se personalmente non è praticante o ha addirittura abbandonato la Chiesa.
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