(sito rai) - La Bunte Schule, la scuola variopinta di Vienna, si definisce una scuola aperta. Fermi restando i programmi ministeriali, la didattica è libera. Gli alunni si dedicano a varie attività; le maestre li assistono. Le lezioni non sono frontali: non è tanto...
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(sito rai) - La Bunte Schule, la scuola variopinta di Vienna, si definisce una scuola aperta. Fermi restando i programmi ministeriali, la didattica è libera. Gli alunni si dedicano a varie attività; le maestre li assistono. Le lezioni non sono frontali: non è tanto ascoltando e imitando che si impara, ma soprattutto facendo.
Daniela Herbst - Insegnante "Bunte Schule - Vienna
Occorre attivare i bambini, non semplicemente riempirli di nozioni. Bisogna saper risvegliare i loro interessi e dare loro la possibilità di esprimerli ed esplorarli. Noi cerchiamo di metterli in grado di lavorare autonomamente sui temi che scelgono loro.
Aperta la bunte Schule lo è anche perché, come tutte in Austria, adotta il sistema a più insegnanti. Qui ve ne sono 35 per 11 classi; ma a Vienna non è facile trovarne: questanno ne mancano almeno 100 per le elementari.
La maestra di classe è affiancata da diverse colleghe. A seconda delle esigenze, ci possono essere fino a 7 insegnanti in unaula: per sostenere chi è rimasto in dietro - o seguire chi può andare avanti. Un vantaggio non solo per lapprendimento, ma anche per la socializzazione.
Andrea Köhler - Direttrice Bunte Schule - Vienna
Gli alunni possono scegliersi il loro referente, non vengono affidati ad una sola maestra, con la quale possono trovarsi bene, ma anche male, per tutte le elementari. Così possono invece scegliere loro con chi parlare e di cosa parlare. E accade spesso che scelgano uninsegnante per le questioni scolastiche e unaltra per quelle personali. Hanno insomma molte più possibilità.
La scuola si trova in un quartiere popolare di Vienna: Simmering. Grandi condomini, abitati prevalentemente da famiglie di operai, austriaci e stranieri: quasi tutte a basso livello di istruzione. Fino a qualche anno fa cerano episodi di violenza, in questa scuola, ora scomparsi.
Andrea Köhler - Direttrice Bunte Schule - Vienna
Ci siamo messi dimpegno a lavorare con i genitori, abbiamo cambiato la didattica, rendendo linsegnamento ancora più personalizzato partendo dai bisogni e dai caratteri individuali degli alunni.
Alle scelte della scuola partecipano in prima persona anche i genitori. Eleggono propri rappresentanti al consiglio scolastico e vengono invitati a periodici colloqui: in media una volta al mese, se serve anche più spesso.
Genitore 1 (donna)
La mia esperienza è positiva. Ho un figlio diciamo difficile, che però si è bene integrato nella sua classe. La collaborazione funziona.
Genitore 2 (uomo)
Naturale: i buoni risultati si vedono. Se ci si parla, i problemi si risolvono.
Genitore 3 (uomo)
Ne ho avuto diverse riprove: gli insegnanti e la direzione tengono conto delle osservazioni e dei bisogni dei genitori.
Genitore 4 (donna)
Sì, ci chiamano spesso alle serate informative per parlare e per ascoltarci. Non abbiamo problemi, attualmente.
I rappresentanti dei genitori sono stati chiamati anche a decidere come valutare gli alunni Voti o giudizi? Nessuno dei due: nelle prime e seconde della bunte Schule si considerano molti criteri: il bambino sa rispettare le regole, aiutare gli altri, gestire conflitti, sopportare critiche, concentrarsi?
La valutazione deve rispondere a queste e ad altre domande simili e avviene in un colloquio a tre: insegnante, genitore, alunno. La cosiddetta pagella è un cerchio diviso in settori che indicano le varie competenze e i livelli raggiunti in ognuna di esse.
Più piccoli sono i bambini, dice la direttrice, meno opportuno è pressarli in categorie. Per i voti veri e propri cè tempo: si danno a partire dal terzo anno. Miglior voto 1; peggiore 5.
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