Rai - Segretariato Sociale Regione Piemonte
ASL CN2

Percorsi

08/10/2009


Specchi deformanti

 

Percorso di due incontri della durata di un'ora e mezza ciascuno sul tema dei disturbi alimentari. Il primo incontro può essere guidato da un educatore. Il secondo, dovendo servire ad un approfondimento del tema, richiede preferibilmente l'intervento di uno specialista (medico o psicologo). E' consigliabile che lo specialista visioni in anticipo il materiale video di entrambi gli incontri.

La scelta di trattare il tema in maniera "tangente" (soprattutto nel primo incontro) permette di usare immagini neutre, riducendo il rischio di aggravare il problema in soggetti già affetti da disturbi alimentari.

Il materiale del primo incontro è stato utilizzato per un incontro di un'ora con ragazzi delle classi 3-4-5 superiore del Liceo Psicopedagogico "Da Vinci" di Alba (CN).

 

I percorsi sono stati costruiti secondo il nostro metodo di lavoro (leggi). Chiunque li utilizzi è pregato di darne avviso scrivendo al nostro indirizzo di posta info@progettosteadycam.it.

 

I disturbi alimentari sono un tema molto delicato che richiede competenze specifiche per essere trattato con competenza dal punto di vista psicologico, medico e clinico. L'uso dell'audiovisivo richiede cautela: la visione di immagini di ragazze anoressiche può spingere all'emulazione soggetti che soffrono del medesimo disturbo. Per questo motivo il percorso proposto non include materiali di questo tipo, che sono comunque presenti all'interno dell'archivio Steadycam (si effettui una ricerca dalla pagina di "Ricerca avanzata" inserendo "disturbi alimentari", "anoressia" o "bulimia" nel campo "Tematiche").

 

TARGET: Adolescenti e giovani.

 

OBIETTIVI 

  • 1° incontro: Evidenziare alcune tendenze della società contemporanea (modelli virtuali, corpo-macchina, abolizione del limite...) che se non spingono direttamente al disturbo alimentare, ne preparano tuttavia il contesto in cui esso può esplodere.
  • 2° incontro: Riflettere sugli stereotipi e le rappresentazioni mediatiche dei disturbi alimentari. Partendo da queste approfondire la tematica dal punto di vista medico, psicologico e clinico (possibilmente con l'ausilio di uno specialista).

PROGRAMMA

 

 

1° INCONTRO: IL CORPO DEL PROBLEMA

Corpo, immagine, media

 

 

 

Presentazione dell'incontro.

Visione del montaggio "Bellezze", realizzato con spot (Gucci, D&G, Hugo Boss) e sequenze tratte dai Simpson, da Tg3 Punto Donna e dal film "Thirteen".

Divisione in piccoli gruppi. Mandato: scrivere tre parole chiave che vengono in mente dopo aver visto il montaggio (5')

Raccolta dei risultati su cartellone.

Discussione assembleare.

Visione del montaggio "Senza confini", realizzato con cinque spot (Sector, Tim, Clio, G-Shock, BMW Serie 3).

Discussione assembleare: perché vi abbiamo mostrato questi spot? Che cosa li lega? Come si collegano con quanto visto nel primo montaggio?

 

 

 

 

2° INCONTRO: CHE COSA NE SAPPIAMO

Rappresentazioni e verità supposte

 

 

 

Presentazione.

Visione di:

   - Jackass Number Two (Sequenza: Spari)

   - Skins "Tony" (Sequenza: Barattoli)

   - Selvaggi "Per chi suona il cellulare" (Sequenza: Cellulare)

   - Skins "Sid" (Sequenza: Fallito)

Divisione in piccoli gruppi.

Mandato: indicare su una scala da 1 a 4 quanto ciascuna sequenza mette in scena situazioni collegabili con i disturbi alimentari.

Raccolta dei risultati.

Discussione assembleare con presenza dello specialista per rispondere agli interrogativi che emergono.

In coda visione di un cortometraggio sul tema.

Ad esempio:

   - Killing time at home

   - Contracuerpo

   - Doll face

 

 

RIFLESSIONI SUI VIDEO PROPOSTI

(ad uso di chi conduce gli incontri)

 

1° INCONTRO

Il primo montaggio, "Bellezze", è stato fatto per presentare ai ragazzi qualcosa di vicino alle loro presunte aspettative: moda, immagine, corpi in tv. La pubblicità non vende prodotti, ma stili di vita (si provi a chiedere che cosa pubblicizza lo spot di Dolce e Gabbana: molti rispondono "mutande"). Si desidera un certo tipo di bellezza perché associato a immagini di festa, lusso, trasgressione: si veda lo spot D&G time con persone che sembrano oltrepassare il confine dell'immagine, venendo verso lo spettatore. Gli sguardi di questi ragazzi sembrano vuoti, coperti da schermi: divertimento/tragressione solo per la telecamera, per lo sguardo altrui, non per il proprio piacere? Cortometraggio Evolution: il fotoritocco rende la bellezza-modello virtuale, quindi irreale. I corpi a cui si cerca di assomigliare appartengono al virtuale, sono irraggiungibili: che cosa comporta cercare di assomigliare ad un modello virtuale? E' impossibile, quindi fonte di frustrazione e di desiderio costante: esattamente quel desiderio insoddisfatto su cui vive l'attuale sistema economico, fondato sul consumismo. Si legga al proposito il libro del sociologo Zygmut Bauman "Consumo, dunque sono" (Laterza, 2008). 

 

Il secondo montaggio, "Senza confini", è stato studiato per spiazzare i ragazzi: che cosa collega i disturbi alimentari alla pubblicità di un orologio, della Tim o di un'automobile? Dagli spot emergono alcuni temi: limite, velocità, tecnologia, macchina. Il limite è visto nell'ottica del suo superamento: "Se non avessimo limiti non potremmo superarli". Superare i propri limiti non è sbagliato, equivale a migliorarsi, ma esiste un limite nel superare i limiti. Questo limite cade quando si afferma perentoriamente "No limits", slogan analogo a "Vivere senza confini". Il corpo è un limite? Ha dei limiti? Se non ho limiti nel superare i limiti del mio corpo, arrivo ad usarlo come una macchina (Clio, Tim, G-Shock), senza preoccuparmi se mi faccio male (G-Shock).

Corpo virtuale che diventa macchina; desiderio di assomigliare a modelli virtuali; assenza di limiti. Sono valori che preparano il terreno ai disturbi alimentari: chi ne è affetto non desidera necessariamente essere bello, ma spinge il proprio corpo oltre i limiti, usa il proprio corpo come un oggetto o una macchina (moltiplicando i propri impegni, lavorando senza sosta), lo danneggia sempre preoccuparsene.

 

2° INCONTRO

Le sequenze sono nuovamente scelte per spiazzare i ragazzi. Apparentemente alcune di esse non hanno alcun legame con i disturbi alimentari. Lo stimolo che dovrebbero offrire è proprio quello di andare al di là degli stereotipi, chiedendosi (e chiedendo all'esperto presente): ma che cosa collega un gruppo di pazzi che si fa sparare, o una ragazza che mette in ordine una cucina, ai disturbi alimentari?

Ecco alcune indicazioni:

 

- Jackass 2 - Spari: Tematica del danneggiare il proprio corpo, dell'usarlo come un oggetto (in questo caso al servizio dello spettacolo).

Tony - Barattoli: Cassie nella serie Tv "Skins" è una ragazza anoressica. Nel comportamento dell'anoressico c'è l'ossessione a voler avere tutto sotto controllo (a partire dal proprio peso e dall'aspetto del proprio corpo).

- Selvaggi - Cellulare: Emerge un rapporto affettivo vissuto con superficialità. L'anoressia può portare all'eliminazione dei rapporti affettivi: si asciugano i sentimenti come si asciuga il proprio corpo. L'anoressica/o tende a diventare invisibile. L'altro viene annullato in questa spinta verso il niente. Una sequenza vicina a questa tematica è presente verso la fine del film "Quinto Potere": in un dialogo Max accusa Diana di essere vuota, incapace di amare e in grado di distruggere tutto ciò che le sta intorno. Nel film la colpa di questo comportamento viene attribuita alla televisione, ma il personaggio di Diana può essere avvicinato all'anoressia (anche per via dell'aspetto fisico dell'attrice Faye Dunaway).

- Sid - Fallito: il ruolo dei genitori, la debolezza dell'identità e dell'autostima nell'età adolescenziale. Anche questi possono essere fattori che concorrono allo sviluppo di disturbi alimentari.

- Killing time at home: in tre minuti mette in scena l'isolamento, l'ipocondria e la virtualità dei rapporti affettivi "usa e getta", frequenti (o no?) nella società contemporanea.

- Contracuerpo: se ne può utilizzare anche una versione tagliata, da cui sono stati eliminati i flashback che descrivono il passato della protagonista e la sua esperienza in clinica.



 

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