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(Dal sito del Dipartimento Politiche Antidroga) - La soluzione scelta è quella di un racconto interamente affidato alla narrazione per immagini incluso lo slogan finale. La narrazione inizia su un piano realistico, quasi minimale: un ragazzo raggiunge i suoi amici in partenza...

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(Dal sito del Dipartimento Politiche Antidroga) - La soluzione scelta è quella di un racconto interamente affidato alla narrazione per immagini incluso lo slogan finale. La narrazione inizia su un piano realistico, quasi minimale: un ragazzo raggiunge i suoi amici in partenza per una vacanza sulla neve e, mentre sale sul pullman, riceve da un amico una bustina di pasticche per "divertirsi". Sale sul pullman dove una ragazza ha visto tutto, si siede accanto a lei che lo ignora ostentatamente. A questo punto il protagonista si addormenta e inizia a sognare. Nella sequenza onirica, il ragazzo vede avvicinarsi una ragazza molto seducente, una vera e propria femme fatale; quando si abbracciano, la seduttrice si trasforma in un essere mostruoso, che fa per azzannarlo. Il messaggio mira a sottolineare come la visione distorta sia quella che induce il ragazzo a vedere la droga come qualcosa di attraente, mentre la realtà è quella che appare al momento del contatto, il mostro prende forma nella sua veste reale. Il protagonista si sveglia e si ritrova sul pullman arrivato a destinazione e ormai semivuoto. Scende e, con un gesto deciso, butta la bustina di droga in uno dei bracieri che si trovano all'arrivo, scegliendo così di realizzare davvero i suoi desideri. La ragazza ha visto tutto e gli sorride. Il ragazzo le si avvicina, si prendono per mano e si allontanano insieme, mentre lo slogan chiarisce il significato dello spot. Sul campo lungo appaiono i logo istituzionali.

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