Generazione Facebook

Geek Files   (Current TV) 29/12/2009  11:13 Inchiesta
Tematiche: Internet, Socializzazione, Giovane, Mass media, Comunicazione, Linguaggio, Videogioco, Malattia, Informazione, Tendenze, Relazione, Genitori, Identità, Scuola, Educazione

La generazione nata negli anni ’90 è cresciuta in un ambiente pienamente digitale: internet, videogiochi, smartphone, social network sono per I nativi digitali pane quotidiano, parte integrante della loro vita.Chi sono I figli della Rete, e quanto sono diversi dai loro padri? Quali sono le implicazioni a livello sociologico, psicologico e cognitivo del crescere ed apprendere in un ambiente digitale? All'inizio degli anni '90 alcuni casi di epilessia tra i bambini vennero associati all'uso di videogames. Si scoprì che i bambini erano affetti da epilessia fotosensitiva, una particolare forma di epilessia che si scatena sotto l'impulso di sorgenti luminose intermittenti. É anche stato stabilito che, i ragazzi che usano videogiochi almeno tre volte la settimana, hanno più probabilità, in futuro, di abusare di alcol e droghe. La interactive software federations on Europe ha creato una classificazione per i videogiochi: il Pegi (Pan European Game Information). La classificazione si basa su due parametri: età dei giocatori e contenuto del videogioco. La cosa incredibile è che spesso si sente dire, soprattutto in televisione, che i videogiochi non sono così dannosi anzi, stimolano l'apprendimento. In questo servizio si cerca di capire quale sia la verità fra questi due estremi. La generazione nata tra il 1990 e il 2000 viene comunemente chiamata: nativi digitali (da un'affermazione di Mark Prensky), sono loro la prima generazione nata e cresciuta con le nuove tecnologie. In 5 anni i nativi digitali trascorrono 10.000 ore con i videogames, si scambiano 200.000 e-mail, parlano al cellulare per 10.000 ore, guardano 20.000 ore di tv e 500.000 spot, mentre solo 5.000 ore vengono dedicate alla lettura. Tutto questa innovazione tecnologica prende il nome di: multitasking, ipertestualità, interattività e neuroplasticità. Chi, come insegnanti e genitori, devono correrre appresso ai nuovi linguaggi tecnologici giovanili viene identificato nella categoria degli: immigrati digitali. Intervengono in questa puntata: Dr. Gary Small (Neuroscienziato, UCLA), Howard Rheingold (Insegnante e saggista, Stanford University), Giovanni Boccia Artieri (Prof. Nuovi Media, Università di Urbino “Carlo Bo”), Paolo Ferri (Prof. Tecnologie dell’Insegnamento, Università di Milano “Bicocca”), Antonio Fini (Insegnante, collaboratore del Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione, Università di Firenze). Questi nativi digitali vengono anche identificati cone 'generazione Y', riescono ad usare contemporaneamente più piattaforme digitali e sentono i social network come loro territorio. Per questo motivo, quando un genitore, chiede ad esempio l'amicizia al figlio su facebook si entra in un conflitto generazionale bello e buono. L'altro conflitto è nella scuola dove, per cause di forza maggiore, l'insegnamento è ancora 'scrittura/lettura' quindi distante anni luce dai nuovi sistemi.

> Autori: Iacolare Livia, Cannelli Giacomo
> Interpreti: Small Gary, Rheingold Howard, Boccia Artieri Giovanni, Ferri Paolo, Fini Antonio
> Produzione: Currrent tv
> Anno: 2009
> Origine: Italia
> Approccio: Sociologico
> Target: Adolescenti e giovani
> Importanza: Non fondamentale
> Con testimonianze: si
> Con statistiche: no
> Durata: 24'
> Web: geek files