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Don Luigi Ciotti, ospite oggi di Corrado Augias Raitre, racconta a “Le Storie- Diario Italiano”, il suo impegno contro le mafie, per una recuperata legalità. Don Ciotti torna a ricordare che occorre utilizzare il NOI per combattere efficacemente le mafie, le imprese solitarie...

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Don Luigi Ciotti, ospite oggi di Corrado Augias Raitre, racconta a “Le Storie- Diario Italiano”, il suo impegno contro le mafie, per una recuperata legalità. Don Ciotti torna a ricordare che occorre utilizzare il NOI per combattere efficacemente le mafie, le imprese solitarie sono destinate a fallire. Si parla poi, come esempio di questo plurale, il caso della ditta di calcestruzzi del trapanese che è stata confiscata ad un uomo di mafia colluso con Provenzano e data in mano ai lavoratori stessi per ricominciare a produrre in completa legalità. Don Ciotti rimane però molto critico sul fatto che più di 1.000 attività sono state confiscate alla mafie e a causa di ritardi burocratici o problemi giudiziari solo 64 sono andate a buon fine nel senso che hanno ripreso la loro funzionalità e le altre? dove sono finite? chi ci ha guadagnato da questo rilassasmento generale? Esiste poi il problema delle banche che sono molto spesso i proprietari delle ipoteche di immobili o terreni confiscati e se, nessuno paga le ipoteche, i beni stessi vanno all'asta e possono essere ricomprati dai mafiosi. Le organizzazioni mafiose italiane hanno incrementato i fatturti in modo esponenziale si è passati dai 75 mld del 2006 ai 130 mld del 2008 tutto, naturalmente, esentasse. Narcotraffico, armi, prostituzione e pizzo i soliti canali per recuperare e aumentare i capitali. Per concludere Augias, un pò provocatoriamente, chiede a don Ciotti che tipo di prete è lui e che tipo di rapporti ha con la Chiesa del potere.

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