Olanda: prove di convivenza

TGR Buongiorno Europa   (RAI 3) 10/01/2010  11:35 Servizio Informativo
Tematiche: Religiosità, Islamismo, Altre religioni, Scuola, Didattica, Formazione, Educazione, Insegnante, Integrazione, Interculturalità, Società, Chiesa cattolica

(sito rai) - Goos Stavenuiter - direttore scuola cattolica Willibrord “No, nella nostra scuola non ci sono simboli religiosi. Però celebriamo Natale in chiesa.” Niente crocefisso, siamo olandesi. Nei Paesi Bassi, non fanno eccezione neanche le scuole cattoliche. Goos Stavenuiter - direttore scuola cattolica Willibrord “Forse ce n’e’ ancora qualcuno negli edifici più vecchi”. E’ nuovissimo invece l’edificio che ospita la scuola cattolica Willbrord, a Rotterdam: 340 alunni, per il 75% non cattolici. Nella tollerante Olanda, la scuola confessionale e quella laica convivono pacificamente. Addirittura nello stesso edificio. Oltre alla Willibrord, qui c’e’ anche un secondo istituto, lo Jan Prins: una scuola elementare pubblica che segue il metodo Montessori. Ancora una volta, niente simboli religiosi. Joek Jan Höweller – direttore scuola pubblica Jan Prins “Non c’e’ nessun simbolo, siamo una scuola pubblica. Tutti sono i benvenuti e non vogliamo fare sentire qualcuno più a suo agio degli altri”. Nella scuola cattolica, l’ora di religione e’ obbligatoria ed e’ impartita dai maestri che insegnano anche le altre materie. Goos Stavenuiter - direttore scuola cattolica Willibrord “Ogni settimana i nostri alunni frequentano una lezione in cui si studiano tutte le religioni. Parliamo di rispetto gli uni per gli altri e leggiamo una versione della Bibbia adattata per i bambini”. Nelle stanza accanto, la gemella pubblica offre ai genitori un ventaglio di scelte. Joek Jan Höweller - direttore scuola pubblica Jan Prins “Abbiamo tre indirizzi di educazione religiosa tra cui i genitori possono scegliere : umanistica, islamica e cattolica. Si tratta di un’ora alla settimana, che comunque e’ facoltativa. Vescovi e Imam non hanno potere decisionale sulle nomine degli insegnanti di religione. Joek Jan Höweller - direttore scuola pubblica Jan Prins “Assolutamente no. E’ tutto gestito da fondazioni.” Lo Jan Prins e’ comunque un eccezione: in gran parte delle scuole pubbliche, i genitori possono scegliere soltanto un curriculum generale, quello umanistico. Per molti versi, il sistema olandese e’ davvero l’opposto di quello italiano: distinguere tra istituti pubblici e privati non ha molto senso – dallo stato ricevono esattamente gli stessi soldi. Per frequentare le scuole confessionali non occorre pagare la retta. Esiste un preciso iter per fondare un istituto e ottenere un pieno finanziamento dallo stato. Peter Lamers - vicesindaco Rotterdam “Devi dimostrare che più di duecento alunni sono disposti a frequentare i tuoi corsi per i successivi cinque anni. Ma e’ molto difficile organizzare tutto.” A Rotterdam il 60% dei ragazzi sotto i 18 anni ha almeno un genitore nato in un paese non occidentale. Molte famiglie musulmane mandano i figli alle scuole d’ispirazione cristiana. Peter Lamers - vicesindaco Rotterdam “Abbiamo una lunga tradizione di scuole protestanti e cattoliche. Ma nei Paesi Bassi si possono aprire scuole con ogni tendenza religiosa, a Rotterdam oggi ci sono anche quattro elementari islamiche.” A due passi dallo stadio del Feyenoord, la squadra di calcio di Rotterdam, e’ in costruzione la moschea più grande d’Europa. I minareti raggiungeranno i 50 metri. Il sindaco della città si chiama Ahmed Aboutaleb, un musulmano moderato nato in Marocco. Che funzioni o meno,qui la società multi culturale e’ già realtà da un pezzo. Anche nelle scuole. Peter Lamers - vicesindaco Rotterdam “Ogni scuola a Rotterdam e’ mista. Perché noi siamo una città nuova, con nuovi cittadini provenienti da tutto il mondo.” In nessun altro paese europeo il dibattito sull’integrazione e’ sentito come nei Paesi Bassi. Quasi un’ossessione per una società che non tollera lati oscuri al suo interno. Su 16 milioni di abitanti, un milione e’ musulmano. Cinque anni fa, a uccidere il regista Theo Van Gogh fu un marocchino di seconda generazione. L’undici settembre dell’Olanda. Paul Scheffer - sociologo ed esponente Partito Laburista “Cinque anni dopo vedo molto più coinvolgimento delle voci più moderate della comunità musulmana.” Il dramma multi culturale – questo il titolo dell’articolo con cui il professor Scheffer nel 2000 aprì il dibattito sull’integrazione. A dieci anni di distanza, qual’e’ la strada giusta da percorrere? Paul Scheffer - sociologo ed esponente Partito Laburista “Una reciprocità basata sui diritti fondamentali, come la libertà di religione. Ma e’ una reciprocità che pone domande difficili alle comunità musulmane. Accettate l’apostasia? Accettate che chi un tempo era musulmano dice apertamente di non esserlo più? La reciprocità e’ una responsabilità per entrambe le parti. Paul Scheffer - sociologo ed esponente Partito Laburista “Se dici a un immigrato che e’ importante conoscere la costituzione, o la storia del paese in cui vive, poi le tue domande ti tornano indietro: cosa sai tu stesso della costituzione? Cosa sai della storia dei Paesi Bassi? Cos’e’ più importante?”

> Autori: Trussoni Ezio, Pardini Paolo, David Valentina
> Interpreti: Pardini Paolo, Stavenuiter Goos, Höweller Joek Jan, Lamers Peter, Scheffer Paul
> Produzione: Rai
> Anno: 2010
> Origine: Italia
> Approccio: Informativo
> Target: Tutti
> Importanza: Non fondamentale
> Con testimonianze: si
> Con statistiche: no
> Durata: 5'
> Web: tgr buongiorno europa
> Note: in streaming la puntata
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