Khader: l'Obama di Danimarca

TGR Buongiorno Europa   (RAI 3) 21/06/2009  11:32 Servizio Informativo
Tematiche: Politica, Giovane, Società, Immigrati, Integrazione, Islamismo, Religiosità, Pregiudizio, Interculturalità

(sito rai) - L’uomo con la cravatta è l’ambasciatore dell’Autorità Palestinese a Copenaghen. Quello che lo saluta seguendo l’etichetta mediorientale e gli si rivolge in arabo è invece uno dei più noti uomini politici danesi, Naser Khader. Siamo al parlamento danese, negli uffici del partito di Khader, che dopo aver cambiato nome nel 2008 si chiama oggi Alleanza Liberale. Khader ne è stato uno dei fondatori quando uscì dal partito social liberale in cui aveva iniziato la propria carriera politica. Nato 45 anni fa in Siria da madre siriana e padre palestinese Khader arriva a Copenaghen quando ha 11 anni. Naser Khader - Parlamentare “Fu mio padre a decidere di venire in Danimarca. Io non volevo. Ricordo che piansi molto. Perché mai dovevamo venire a vivere qui? Io amavo il mio villaggio in Siria anche se non c’era neppure l’elettricità.” Da giovane immigrato Khader si avvicina alla politica con una scelta di campo che sorprende e che gli attira aspre critiche: uno schieramento netto per la destra liberale che a molti suoi compagni di strada, come lui immigrati, sembra un vero e proprio tradimento. Naser Khader - Parlamentare “A mio avviso c’e’ una sorta di razzismo in chi pensa che ad esempio tutte le persone di colore debbano avere le stesse opinioni politiche. Come se si dicesse a tutti gli afro americani, tu sei nero quindi devi difendere gli africani, compreso Mugabe, perché ha la pelle dello stesso colore.” Il suo momento di massima popolarità arriva all’inizio del 2006, quando in piena crisi internazionale per le vignette su Maometto pubblicate dal giornale Jyllands Posten, si ritrova, da strenuo difensore di un islam democratico e filo occidentale, a far da mediatore tra Danimarca e paesi musulmani. Nelle capitali del medio oriente una folla inferocita incendia le ambasciate danesi e Kadher, caso unico al parlamento di Copenaghen a parte il primo ministro, finisce sotto scorta per aver ricevuto minacce di morte. L’anno dopo il suo nuovo partito è dato dai sondaggi al 15%, anche se poi alle ultime elezioni conquista appena 5 seggi. “La Danimarca non ha un passato coloniale, l’immigrazione è recente, solo un terzo degli immigrati ha la cittadinanza.” Il loro peso politico in termini di voti è dunque ancora modesto. L’elettorato di Khader del resto non è fatto di immigrati. Il suo partito di centro-destra che però non fa parte della coalizione del premier Rasmussen ben rappresenta le contraddizioni della politica danese, tradizionalmente tollerante e multi culturale, ma oggi con una maggioranza che include una formazione apertamente xenofoba come il partito del popolo di Pia Kjersgaard. Ma per molti danesi avere un primo ministro di origine straniera potrebbe essere solo questione di tempo. Uomo “Dipenderebbe dai suoi valori. Ma si, spero che i danesi abbiano una mentalità aperta abbastanza da accettare anche noi un premier nero.” Ragazzo “Penso che potrebbe succedere un giorno nel futuro” “Io sono nato in Afghanistan ma vivo qui in Danimarca”. Ragazzo “Non so se accadrà nei prossimi dieci anni, ma accadrà di sicuro. Noi non abbiamo una grossa minoranza nera, piuttosto di mediorientali. Forse potrebbe diventarlo uno di loro, magari Naser Khader.” Sulla scrivania di Khader in effetti campeggia un’autorevole rivista danese. In copertina il nuovo presidente americano: Naser Khader -Parlamentare “La Danimarca e’ tutta per Obama. Penso che se i danesi avessero avuto la possibilità di votare in America, penso che il 90% avrebbe votato per Obama.”

> Autori: Pardini Paolo, Trussoni Ezio, Moro Giorgio
> Interpreti: Khader Naser
> Produzione: Rai
> Anno: 2009
> Origine: Italia
> Approccio: Informativo
> Target: Giovani e adulti
> Importanza: Non fondamentale
> Con testimonianze: si
> Con statistiche: no
> Durata: 5'
> Web: buongiorno europa
> Note: in streaming la puntata
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