Privacy pubblica

TGR Neapolis   (RAI 3) 15/04/2009  15:00 Servizio Informativo
Tematiche: Internet, Socializzazione, Partecipazione, Giovane, Sanzione, Riforma, Comunicazione, Informazione, Reato, Tendenze

Incalzato da Twitter e Myspace, per numero di iscritti, Facebook rimane il re dei social network toccando quota duecento milioni di utenti. Intanto aumentano le lamentele per la facilità con cui si può accedere alle informazioni del proprio profilo, quasi un controsenso per chi vuole far parte di una community. Alla ricerca della privacy perduta. Sembra un controsenso ma è quanto vorrebbero tanti iscritti a Facebook. Mentre il social network più frequentato del pianeta festeggia i suoi duecento milioni di iscritti molti cominciano a lamentarsi: bastano otto amici perchè molte informazioni del proprio profilo diventino accessibili a tutti. Ci vuole poco: si entra nel nuovo menù ricerca e di default il profilo diviene visibile per tutti. La cosa è stata notata e sottolineata da alcuni ricercatori dell’università di Cambridge che nello studio intitolato proprio ‘bastano otto amici’, evidenziano come le informazioni contenute nel profilo che si volevano condividere solo con i propri amici siano accessibili anche agli altri. Anche se si è impostato il massimo livello di privacy taggando un amico in una foto anche i suoi amici, si sa che Facebook è una catena, possono accedere a tutto l’album. Gli studiosi inglesi hanno approfondito le ricerche sviluppando un programma con cui sono riusciti a mappare la rete sociale di migliaia di iscritti. Gli esperti segnalano che i curiosi su Facebook cercano non solo informazioni sugli altri ma vogliono scoprire chi conosce chi, capire insomma quale è la rete sociale di una persona, un’informazione che fa gola anche agli spammer ed a chi fa marketing. Una soluzione sarebbe modificare le voci dal menù privacy ma si è scoperto che pochissimi lo fanno, anzi la maggior parte degli iscritti al social network nemmeno sa di poterlo fare. Anche da Bruxelles, e precisamente dalla Commissario europeo per i media e la società dell’informazione, Viviane Reding, arriva una richiesta in difesa della privacy, diretta proprio ai social network. Prima di tutto cautelare i profili di minori. Poi ricordare che gli europei hanno il diritto di sapere in che modo vengono utilizzate le informazioni personali. Anzi la Reding annuncia una serie di iniziative per garantire questo diritto che con le tecnologie è più facile violare. La commissario avverte che l’Ue agirà contro gli stati membri che non applicheranno le regole per tutelare la privacy e che ai cittadini deve essere garantito di dare il proprio parere prima del trattamento dei dati personali. Ma sotto un altro aspetto la filosofia di Facebook è proprio questa: abbiamo sempre creduto – dichiara il fondatore Mark Zuckerberg - che per fare in modo che Facebook rappresenti tutto quello che succede nel mondo, ognuno deve avere una voce. Per questo - ha aggiunto - siamo impegnati a costruire un servizio a cui tutti possano accedere, che sia un singolo individuo, una compagnia, un presidente o un’organizzazione che lavora per il cambiamento. Insomma privacy si, ma per chi si sente parte di una comunità sociale la cosa è di certo un controsenso.

> Autori: Rosciano Margherita
> Interpreti: Zuckerberg Mark
> Produzione: Rai
> Anno: 2009
> Origine: Italia
> Approccio: Informativo
> Target: Tutti
> Importanza: Non fondamentale
> Con testimonianze: si
> Con statistiche: no
> Durata: 4'
> Web: neapolis
> Note: in streaming la puntata
> Cod: D1179-5
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