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Tutta la vita davanti

Tutta la vita davanti


(Sky Cinema 1)

23/03/2009  21:00

Film


Tematiche: Lavoro, Sistema economico, Mercato, Giovane, Tendenze, Sindacato , Diritti sociali politici, Disagio, Cannabis, Televisione, Separazione, Università, Donna, Prostituzione, Infanzia

La venticinquenne Marta, laureata in filosofia con lode, fatica a trovare lavoro. Dopo un carosello di colloqui e rifiuti decide di fare da babysitter a una bambina ed entra in partime in un call center. All'inizio si vergogna e tiene nascosto il fatto alla madre insegnante e al fidanzato, che è in America per un dottorato. Piano piano, grazie alla sua determinazione, Marta si mette in luce ed entra nelle grazie di Daniela (Sabrina Ferilli), la responsabile delle telefoniste che motiva le sue dipendenti come una dj in discoteca. Presto, però, la realtà del precariato emerge prepotente: dietro l'apparente mancanza di gerarchia e il clima da show televisivo che si respire c'è un ambiente di lavoro dove si viene licenziati senza preavviso e i dipendenti meno produttivi vengono umiliati pubblicamente. Marta conosce un sindacalista (Valerio Mastrandrea), che però nonostante la buona volontà non migliora la situazione... Un film necessario, che fotografa con potente precisione il clima che si respira oggi in Italia. Emblematica la scena iniziale: una città che balla su una musica da spot, ragazze vestite come in un talk show che entrano in un call center che è una discoteca, obbedendo e idolatrando un capo che parla con slogan da stadio. Non è solo la denuncia del precariato, ma l'immagine di una società che ha abbattuto i confini tra tv, luogo di lavoro, stadio e discoteca. Non valgono più le vecchie gerarchie, è scomparso il fantozziano "megadirettore", ma non esistono più neanche gli antichi diritti, l'unione dei lavoratori, i sindacati in grado di difenderli. In questo mondo i giovani, anzichè ribellarsi, sono talmente dentro il sistema da umiliarsi gli uni con gli altri per compiacere il capo, ed esultare quando vincono un portachiavi perchè hanno fatto più telefonate. Le alternative non vengono neanche prese in considerazione perchè - e questo è il cuore della denuncia - questo stile di vita piace, è normale, è figo. La vera proletaria contemporanea è la giovane mamma interpretata da Micaela Ramazzotti: sessualmente attivissima, ignorante e restia ad ogni forma di istruzione, esperta di gossip e Grande Fratello, così teneramente attaccata a sua figlia da essere pronta a prostituirsi per mantenerla. E' lei la prima vittima di questo sistema, è lei che viene licenziata senza tutele in seguito alla denuncia dei sindacati: quegli stessi sindacati che dovrebbero proteggerla e che invece la sfruttano a loro volta, come personaggio per uno spettacolo di satira o come oggetto di piacere sessuale. L'unico accadimento che cambierà le cose sarà un incidente, ovviamente amplificato dai media: la tv troneggia di nascosto dietro ogni vicenda, vero motore immobile di questa sorridente e luccicante catastrofe. (FilmTv) Nel nuovo film di Virzì c’è un’umanità che balla allegra e inconsapevole sull’orlo del precipizio. Un’Italia da spot che ogni mattina procede compatta come il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo ma verso un futuro incerto. Per una manciata di euro e per ritagliarsi un posto nel mondo. Che intanto si accontenta di un posto al call center, al servizio della megaditta dove i nomi non hanno cognomi e che non è più quella fantozziana della scrivania da qui all’eternità. Si stava meglio quando si stava peggio. Adesso bisogna credere, obbedire, combattere. Vendere, soprattutto. Qualsiasi cosa, anche la dignità. «Perché le personalità perdenti sono dannose per se stessi e anche per gli altri» come dice una Sabrina Ferilli che non t’aspetti, sergente di ferro, col piglio da maestrina e il fare da dominatrix. Donna in carriera che ha fatto strada flirtando col capo, Massimo Ghini, abbronzatissimo, anche lui precario ma degli affetti. «Lei sì che è arivata» detto con una R e tanta ammirazione dalle telefoniste, distratte dalle Tv sempre accese. Ma non tutti sono così: come Marta (Isabella Ragonese) anima pura e pensante, più pratica delle allegorie di Platone che delle vicende del Grande Fratello. Una che non ci sta all’omologazione. E Valerio Mastandrea, sindacalista piacione, nipotino del Mastroianni dei Compagni di Monicelli. Nessuno dei due probabilmente riuscirà a cambiare il mondo ma sono comunque un punto da cui (ri)partire. Film dallo sguardo feroce, beffardo: Virzì non punta l’indice per ripetere fatti noti e le Parole sante del recente, fondamentale, documentario di Ascanio Celestini. Piuttosto alza il dito medio per sfottere la volgarità dorata siliconata dei nuovi padroni, l’estetica coatta della new economy. Gioca coi musical e i nudi gratuiti, lasciando a una scena che si vede in Tv, con Manfredi e la Sandrelli la tradizione della nostra commedia. Affidando alla fotografia iperrealista di Nicola Pecorini, già operatore per Argento, Polanski, Gilliam, Bertolucci, il clima allegramente apocalittico da vecchio e nuovo miracolo italiano.

> Autori: 

Virzì Paolo

> Interpreti: 

Ragonese Isabella, Ramazzotti Micaela, Ferilli Sabrina, Germano Elio, Mastrandrea Valerio

> Origine: 

Italia

> Voto: 

1 2 3 4 5

> Da vedere perchè: 

Riflette o rappresenta la realtà

Graffia e lascia il segno...

> Elenco repliche: 

Sky Cinema 1, 23/03/2009 21:00

Sky Cinema 1, 24/03/2009 14:10

Sky Cinema 1, 31/03/2009 21:00

Sky Cinema 1, 01/04/2009 14:55

Sky Mania, 30/06/2009 21:00

Sky Mania, 12/07/2009 13:40

Sky Mania, 23/07/2009 21:00

Sky Mania, 04/10/2009 16:05

Sky Cinema Hits, 31/12/2009 21:15

CAN 5, 05/07/2010 21:10

CAN 5, 20/05/2011 23:30

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