Rai - Segretariato Sociale Regione Piemonte
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Suggerimenti di metodo


Ecco alcune indicazione di metodo per organizzare e condurre un incontro con audiovisivi:

1)scelta dei materiali. La tendenza generale è quella di non far visionare film per intero, ma di proporre assemblaggi della durata variabile tra i 10 e i 20 minuti circa, realizzati con materiale audiovisivo eterogeneo (sequenze di film, spot pubblicitari, servizi informativi tratti da telegiornali, videoclip musicali, etc…). E’ di fondamentale importanza affrontare il tema con formati (da quello più illustrativo a quello narrativo) e stili (satirico grottesco, informativo, culturale) diversi.

2)relazione individuale con il materiale visionato. I partecipanti devono avere la possibilità di interagire, “a caldo” subito dopo la visione, per far emergere l’impatto emotivo. Questo può avvenire sia a livello assembleare (brainstorming) che individuale (compilazione bigliettino). Le domande sono sempre molto semplici (es. il personaggio che ti ha colpito di più e perché; la sequenza che ti è piaciuta di più e perché, etc….). Le risposte sono trascritte su cartellone e sono oggetto di primo commento da parte dell’assemblea e del conduttore (in questa sede i rimandi saranno centrati su aspetti tecnici e forniranno letture generali rispetto alle scelte che vanno a rimarcarne l’eterogeneità e omogeneità, senza giudicare le scelte o approfondire troppo con letture di tipo analitico l’eventuale origine delle scelte stesse).

3)relazione con il materiale mediata dal piccolo gruppo. Questa seconda fase prevede il passaggio da una dimensione individuale ad una di tipo micro sociale che prevede l’interazione tra un numero ridotto di individui (5-6 persone), a cui viene affidato un mandato che faciliti la discussione e permetta il confronto e la partecipazione di tutti i membri. Uno degli obiettivi è quello di favorire la consapevolezza in ordine alle differenze riscontrabili tra punto di vista individuale e di gruppo.

4)sintesi e razionalizzazione. In fase assembleare i vari gruppi relazioneranno sul lavoro svolto e sarà compito del conduttore sottolineare eventuali cambiamenti di scelte o di punti di vista (anche sollecitandoli) imputandoli al passaggio dalla dimensione individuale a quella sociale. Il conduttore potrà porre inoltre alcune domande ai gruppi rispetto al metodo di lavoro che hanno utilizzato per giungere ad eventuali scelte condivise e al coinvolgimento reale di ogni partecipante nella discussione. E’ importante mantenere nel gruppo un clima collaborativo e ludico, dove emerga a chiare tinte la possibilità di costruire un sapere comune e condiviso. A questo riguardo il conduttore (anche se ha il mandato di esperto sui contenuti trattati) dovrebbe porsi soprattutto come facilitatore del dibattito esercitando una funzione di accompagnamento più che di dispensatore di “certezze”. Un eventuale rimando più “scientifico” o direttivo è collocabile nella parte finale dell’incontro.

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